venerdì 3 febbraio 2012

specifically all a lot










































































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Il discorso sull’uomo non raggiunge l’uomo. Il quadrato non raggiunge il cerchio, il continuo non raggiunge il discreto, l’animale non raggiunge l’uomo... Quindi non c’è più il vuoto centrale, lo iato che separa - nell’uomo - l’uomo e l’animale: c’è il punto vuoto e la funzione vuota. Non la sospensione della sospensione, perché nulla pende sull’uomo! Lo statuto dell’uomo non dipende dall’essere o dall’avere.

La relazione è giuntura e separazione, senza mistero e senza segreto, che appartengono al poliziesco e all’erotismo, al nero-giallo del crimine e al bianco-sangue dell’incesto, al totem e al tabù, ovvero alla negazione del parricidio e alla negazione della sessualità. Infatti l’animale politico, se esistesse, avrebbe da sempre ucciso Laio e fatto all’amore con Giocasta. Nessuna traccia di Maria all’orizzonte.

Se la vita non è una logica e una politica, tra progetto e programma, in un itinerario artistico, culturale e scientifico, non resta che sopravvivere nel bestiario sociale.

«Gli animali che abbiamo torturato per malvagità e per esperimento, formeranno nel giorno  finale, catene interminabili di Minossi, e non serviranno a placare questi oscuri giudici, più bianchi  dei mantelli dei martiri dell'Apocalisse, con becchi, code, pelo, piumaggi, i guaiti di intercessione  dei cani, che fino all'ultimo ci avranno disperatamente amati» (Guido Ceronetti, La fragilità del pensare).




All'animale non tanto abbiamo negato la facoltà di parlare quanto la possibilità di risponderci., ad esempio gli esperimenti di topi nei labirinti, che hanno cercato di rispondere a varie domande scientifiche ma non si sono mai posti la domanda fondamentale: perché il topo quando passa nei labirinti e come quando vive nella sua normale vita naturale sfiora le pareti? Iltopo fa questo perché lascia che l'ambiente tracci dei segni sul suo corpo, che poi riconoscendoli gli permettono di ritornare nella sua tana. Fa degli altri esempi chesono molto belli. Ad esempio la cavalletta che si ferma davanti al rospo per non farsi mangiare. Perché la cavalletta sta immobile di fronte al rospo?
Perché ha introiettato gli schemi corporei del rospo e sa che per il rospo ciò che si muove può significare cibo. Quindi lei mettendosi immobile non risponde al rospo, non fa sì che il rospo possa leggere cibo. E via di questo passo.

“Come gli incubi, i fantasmi, anche certe figure angeliche, mirabili ma innaturali. Ecco: ci furono millenni in cui il cane fu ‘naturale’, come l’acqua e il fiore; ma oggi non è naturale, è come noi; un’artificiale trovata, un’invenzione. Forse uomo e cane sono nel mondo i soli esseri che abbiano conseguito una totale, irreparabile innaturalità. Il cane è la nostra nevrosi, il simbolo di qualcosa che non possiamo mai amare abbastanza; e quale sorta di malattia siamo noi per il cane?  Una malattia che lo ha reso schiavo” Giorgio Manganelli ( Improvvisi per macchina da scrivere – 1989).

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